标题:L’artista vivente come fonte e archivio della danza. Le interviste a Cristina Hoyos, Dominique e Françoise Dupuy per le ricerche sulla danza come patrimonio culturale immateriale
其他标题:L’artista vivente come fonte e archivio della danza. Le interviste a Cristina Hoyos, Dominique e Françoise Dupuy per le ricerche sulla danza come patrimonio culturale immateriale
期刊名称:Danza e ricerca. Laboratorio di studi, scritture, visioni
印刷版ISSN:2036-1599
出版年度:2015
卷号:6
期号:6
页码:111-118
出版社:Dipartimento delle Arti - Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
摘要:Il ‘900 è il secolo in cui si sente maggiormente la necessità di conservare in opposizione al grande scorrere degli eventi, e quindi proliferano archivi. Anche la danza ha questa “esigenza di memoria”. Quando si parla di artisti viventi certamente il più importante archivio sono loro stessi, il loro corpo, il loro sapere, non a caso in Giappone le persone possono essere riconosciute come beni culturali proprio per il bagaglio di informazioni che portano in loro. Oggi, di contro, sempre meno danzatori scrivono e c’è il rischio che questo immenso patrimonio vada perduto. I danzatori ancora vivi sono fonti importantissime per la danza e il loro materiale costituisce un tesoro prezioso per i ricercatori, motivo per cui ho ritenuto opportuno effettuare delle interviste a personaggi del mondo della danza che hanno affrontato tali tematiche e di cui voglio condividere e mettere a confronto alcuni concetti. I casi presi ad esempio sono quelli di Françoise e Dominique Dupuy in Francia, che tanto hanno teorizzato sulla memoria della danza, e quello di Cristina Hoyos, danzatrice e coreografa, ma soprattutto ideatrice del museo del Flamenco a Siviglia. L’argomento centrale è dunque la danza bene culturale immateriale e il problema della conservazione, soprattutto nell’epoca della globalizzazione, nonché la questione della memoria e della musealizzazione dell’effimero, argomenti di certo vastissimi, ma che qui vengono affrontati limitatamente a quello che è il punto di vista degli intervistati ai quali sono state rivolte domande sul rapporto: danza e archivio/museo, danza e politica/globalizzazione, danza e ritmo, danza e arti plastiche.
其他摘要:The 1900 is the century in which they feel the need to conserve more in opposition to the big run of events and thus proliferate archives. Although the dance has this “need for memory”. When it comes to living artists certainly the most important archives are themselves, their body, their knowledge, in fact in Japan people can be recognized as cultural heritage because of the wealth of information that lead into them. Today fewer dancers write and there is a risk that this big heritage will be lost. The dancers still alive are important sources for dance and their material is a precious treasure for researchers, which is why I decided to make these interviews with personalities from the world of dance that have addressed these issues, and I want to share some concepts and compare them. The cases are taken as examples as Françoise and Dominique Dupuy in France, which both have theorized on the memory of the dance, and Cristina Hoyos, dancer and choreographer, but especially the creator of the Museum of Flamenco in Seville. The central argument is therefore the dance as an intangible cultural heritage and the problem of conservation, especially in the era of globalization, as well as the question of memory and a museum of the ephemeral, certain topics are addressed here that very big but limited to what is the point of view of the respondents who have been asked questions about the report: dance and archive/museum, dance and policy/globalization, dance and rhythm, dance and visual arts.