摘要:Con la recente sentenza n. 633 depositata in cancelleria il 10 febbraio 2014, la Sez.III del Consiglio di Stato ha riformato la pronuncia resa dal Tar Liguria-Genova concernente il diniego del rilascio di un permesso di soggiorno a seguito della richiesta di un cittadino extracomunitario condannato in precedenza per uno dei reati di cui all’art. 380 del cod. proc. pen. In particolare, i giudici del Supremo organo di giurisdizione amministrativa hanno, con l’accoglimento del ricorso, escluso che la determinazione dei provvedimenti espulsivi nei confronti degli stranieri avvenga attraverso un rigido automatismo fondato sul mero riscontro di una condanna preclusiva dell'ingresso e della permanenza in Italia in presenza di elementi – quali una condanna per reato risalente nel tempo i cui effetti penali si siano esauriti per un provvedimento di riabilitazione – che escludano in concreto la pericolosità degli stranieri per l'ordine e la sicurezza pubblica. La sentenza in esame se da un lato è espressione di un favor, di un'integrazione sociale e lavorativa degli stranieri, dall'altro rappresenta l'abbandono, da parte della giurisprudenza amministrativa, di rigidi canoni eccessivamente generici e formalistici che mal si adattano e mal rispondono alla variabilità della fattispecie concreta. Ciò premesso, al fine di comprendere le linee argomentative della sentenza in commento è necessario prendere le mosse dalla complessa normativa in materia.