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文章基本信息

  • 标题:Le potenzialità del GIS nella ricostruzione delle strutture sociali e delle strategie economiche ed insediative degli accampamenti musteriani in Italia centro-meridionale
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  • 作者:Vincenzo Spagnolo ; Giulia Marciani ; Simona Arrighi
  • 期刊名称:Museologia Scientifica e Naturalistica
  • 印刷版ISSN:1824-2707
  • 出版年度:2017
  • 卷号:13
  • 页码:53-54
  • DOI:10.15160/1824-2707/1533
  • 语种:Russian
  • 出版社:Universitá Degli Studi di Ferrara
  • 摘要:Lo studio mediante sistemi GIS del comportamento neandertaliano in Italia centro-meridionale è una delle linee di ricerca dell’U.R. di Preistoria e Antropologia (DSFTA) dell’Università di Siena. Protocolli analitici multidisciplinari integrati sono attualmente adottati sui contesti stratigrafici di Grotta Grande e Riparo il Molare (San Giovanni a Piro, SA; Ronchitelli et al. 2011, Boscato et al. 2002), Riparo l’Oscurusciuto (Ginosa, TA; Marciani et al. 2016, Spagnolo et al. 2016) e Grotta dei Santi (Monte Argentario, GR; Spagnolo 2017). Le caratteristiche di tali siti offrono la possibilità di osservare i fenomeni insediativi in una prospettiva multi-scalare: dall’alta risoluzione temporale alla lettura diacronica dei processi storici, dall’intra-site alla scala geografica territoriale. Le strategie insediative dei cacciatori-raccoglitori neandertaliani sono argomento di un intenso dibattito scientifico che vede attivi, su vari livelli, studiosi afferenti a diverse discipline. Questo, oltre ad evidenziare la vastità della problematica, mostra altresì la necessità di adottare metodi di studio sempre più integrati. La dimensione contestuale e multi-scalare della Spatial Archaeology diviene pertanto un ambiente ideale in cui realizzare l’integrazione dei risultati della Ricerca preistorica. A scala intra-site nel campione finora indagato è stato possibile cogliere diversi modi di gestione degli accampamenti. Questo, se da un lato potrebbe essere espressione di variabili genuinamente spaziali (es. superficie indagata rispetto all’accampamento), in taluni casi sembrerebbe piuttosto riflettere strategie insediative differenti (es. occupazioni brevi vs occupazioni protratte nel tempo). Il grado di “visibilità archeologica” delle aree di attività è direttamente proporzionale alla risoluzione temporale dei contesti, per cui living floors e short palimpsests offrono letture molto più chiare rispetto ai palinsesti lunghi. D’altro canto, la disponibilità di serie stratigrafiche articolate in diversi livelli di occupazione, spesso con un eccellente stato di conservazione, è un fattore-chiave per cogliere continuità e discontinuità dei modelli insediativi. Le fluttuazioni di tali cambiamenti, oltre ad esprimere forme di adattamento ai contesti ambientali locali, costituiscono una sorta di proxy delle strutture sociali e di uno dei silenziosi motori della Storia: il rapporto dialettico tra “memoria del gruppo” e “Longue durée”. A scala geografica territoriale, infine, le analisi spaziali, integrate con i parametri paleoambientali, i dati tecno-economici dei complessi litici e le composizioni tassonomiche degli insiemi faunistici, offrono un contributo alla definizione delle strategie di mobilità e alla ricostruzione dei “play ranges” dei gruppi di cacciatori-raccoglitori.
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