摘要:Le ricerche paleoantropologiche sono spesso influenzate dalla dimensione del campione che limita la nostra percezione della variabilità delle specie umane. La scoperta di nuovi fossili rimane di importanza capitale per comprendere la variabilità tassonomica, ma la riconsiderazione dei resti fossili umani rappresenta un’ulteriore opportunità per risolvere questo problema. In questo studio viene fornita una dettagliata descrizione dei reperti dentari umani provenienti da due siti del Paleolitico medio dell’Italia nord-orientale: Riparo Tagliente (Grezzana, VR; Bartolomei et alii 1982) e Cuoleto de Nadale (Zovencedo, VI; Peresani 2001). Questi resti umani appartengono ad individui giovanili neandertaliani e sono stati determinati come: Tagliente 3, un secondo molare destro superiore deciduo, Tagliente 4, un canino sinistro inferiore deciduo; Nadale 1, un primo molare destro inferiore deciduo (Arnaud et alii 2016, 2017; Fig. 1). Il protocollo per lo studio dei tre denti consiste nello sfruttamento di dati microCT per la descrizione morfologica esterna ed interna e nell’analisi morfometrica. Quest’ultima viene eseguita attraverso dimensioni lineari (misure di diametro) e volume di tessuto dentale. I dati ottenuti vengono, successivamente, confrontati con una collezione di riferimento di misure 2D e 3D raccolte in letteratura. I risultati dimostrano che, in termini di morfologia e di dimensioni, Tagliente 3 e Nadale 1 presentano caratteri derivati tipici dei neandertaliani: un ipocono potenzialmente grande e una topografia complessa della giunzione smalto-dentina per Tagliente 3; un tuberculum molare incipiente, una cresta marginale mesiale marcata, una cresta medio-trigonide ben sviluppata che connette il protoconide e il metaconide e una fovea anteriore profonda per Nadale 1. Sebbene i canini decidui non forniscano informazioni diagnostiche sostanziali, Tagliente 4 presenta un diametro bucco-linguale che rientra nella variabilità dei Neanderthal e fuori da quella degli uomini anatomicamente moderni (Arnaud et alii 2016, 2017). Un’indagine al microscopio della superficie dello smalto di Nadale 1 rivela, inoltre, la presenza di un piccolo foro che potrebbe essere correlato all’inizio di una carie (Fig. 2). In un contesto generale di ricerche in paleoantropologia, i denti decidui sono meno studiati di quelli permanenti; da questo punto di vista, questo studio rivela l’importanza della rivalutazione e dello studio di resti umani decidui e isolati e porta nuovi dati che implementano le nostre conoscenze sulla variabilità della dentizione decidua e dell’alimentazione dei Neanderthal.