期刊名称:Italies. Littérature - Civilisation - Société
印刷版ISSN:1275-7519
电子版ISSN:2108-6540
出版年度:2005
卷号:9
页码:327-342
DOI:10.4000/italies.483
出版社:Université de Provence
摘要:Il presente contributo si propone di analizzare l’eredità calviniana, in particolare quella relativa alla concezione del “caso” dell’autore sanremese, in un romanzo di un giovane scrittore, ex cannibale, Matteo Galiazzo (1970). Cargo (1999), il debutto romanzesco di Galiazzo, si dichiara esplicitamente debitore dell’opera del “precursore geniale” nella misura in cui il caso determina la non linearità sia del narrato che della narrazione. La non linearità del narrato, dettata dalla casualità degli incontri del protagonista di nome Matteo, si traduce innanzitutto in una cartografia complessa, sia a livello fisico che mentale. Implica pure l’intersecarsi molto graduale dei plot secondari a seconda di una strategia simile a quella della continua ridistribuzione dei tarocchi nel Castello dei destini incrociati – i tarocchi sono stati sostituiti da appunti computerizzati, i cosiddetti “Computer add”. Cargo risulterà essere una riscrittura, una trasposizione di figure scientifiche e una costruzione ipertestuale che diventano una trasfigurazione fantastica calviniana.