Among scholars of Primo Levi, the necessity is perceived of a global evaluation of his literary work, especially in light of a Wirkungsgeschichte full of ethical implications. This essay explores Levi’s humanistic education as a basis for his “moral resistance” to the fascist doctrine and propaganda, as well as for his attitude toward understanding human beings in a more philosophical perspective. Such an approach is an anthropological vision that is inspired by a balanced combination of skepticism and pietas, ethnology and sympathy, detachment and solidarity.
Tra gli studiosi di Primo Levi si avverte la necessità di una valutazione globale della sua opera letteraria, specialmente alla luce di una Wirkungsgeschichte piena di implicazioni etiche. Questo saggio esplora la formazione umanistica di Levi come base sia per la sua “resistenza morale” alla dottrina e alla propaganda fasciste, sia per la sua attitudine alla comprensione degli esseri umani in una prospettiva più filosofica. Un tale approccio è una visione antropologica ispirata da un’equilibrata combinazione di scetticismo e pietà, etnologia e simpatia, distacco e solidarietà.