摘要:In una fase della teoria del cinema e dei media, come quella attuale, che appare segnata da un dibattito sempre più intenso sul significato e sulla portata di nozioni come quelle di medium e dispositivo, riprendere l’opera di autori come Dziga Vertov e Sergei M. Ejzenštejn, Siegfried Kracauer e Walter Benjamin, può risultare una via produttiva non solo nel tentativo di situare in una prospettiva storica il dibattito contemporaneo, ma anche di trovare nuove modi di pensare le nozioni citate di medium e di dispositivo. Nel presente studio, l’autore esamina la riflessione di Ejzenštejn riguardo al dispositivo cinematografico come assemblage – flessibile, dinamico e in evoluzione – di tecniche, spazi e operazioni, concentrandosi su due momenti cruciali della sua lunga e complessa carriera: la conferenza The Dynamic Square tenuta a Hollywood nel 1930, e il progetto per film rimasto incompiuto e intitolato Glass House, presentato quello stesso anno alla Paramount. In entrambi i casi, Ejzenštejn considera lo schermo – una delle componenti cruciali del dispositivo cinematografico – come allo stesso tempo condizione senza la quale le immagini proiettate non possono essere visualizzate, come superfice di dimensioni e forme variabili, e come luogo di una serie di sperimentazioni sul montaggio e sullo spazio cinematografico, che in Glass House mette in luce le implicazioni estetiche e sociali di uno spazio completamente trasparente.
其他摘要:In a phase of the history of film and media theories, such as ours, characterised by an intense debate about the notions of medium and dispositif, going back to authors such as Dziga Vertov and Sergei M. Eisenstein, Siegfried Kracauer and Walter Benjamin, may be a way not only of setting such a debate in a historical perspective, but also of finding new ways of thinking the very notions of medium and dispositif. In this essay, the author examines Eisenstein’s understanding of the cinematic dispositif as a flexible, dynamic, evolging assemblage of techniques, spaces and operations focusing on two crucial moments of his long and complex career: the conference The Dynamic Square presented in Hollywood in 1930, and the unrealized film project Glass House presented that same year to the production company Paramount. In both cases, Eisenstein considers the screen, one of the crucial components of the cinematic dispositif, as at the same time the condition without which the projected images could not be visualized, a surface of changing dimensions and forms, and the site of a series of experimentations on montage and on cinematic space which in Glass House focuses on the aesthetic and social implications of a perfectly transparent space.
关键词:schermo; Eisenstein; dispositivo; Dynamic Square; Glass House
其他关键词:screen; Eisenstein; dispositif; Dynamic Square; Glass House