Da Lesbo al New England: Dafni e Cloe di Longo e Praying for Sleep di Jeffery Deaver.
Graverini, Luca
Nella gran messe di studi sul Nachleben dei romanzi greci,
recentemente si e iniziato a porre attenzione anche a certe possibili
consonanze con la moderna narrativa 'non di autore' e
destinata al mercato di massa--un accostamento che immancabilmente apre
anche delle prospettive sull'annosa e controversa questione del
pubblico dei romanzi antichi. (1) In questa sede vorrei appunto
occuparmi di un possibile collegamento tra narrativa antica e
contemporanea: i testi in questione sono il Dafni e Cloe di Longo, che
tra i romanzi antichi e senz'altro uno di quelli che piu ha goduto
dell'apprezzamento dei lettori di tutti i tempi, testimoniato anche
da una gran messe di imitazioni letterarie e non; (2) e Praying for
Sleep di Jeffery Deaver, pubblicato negli Stati Uniti nel 1994 e presto
tradotto in varie lingue, anche se forse non si tratta del maggior
successo di questo affermato scrittore. (3)
La scena del romanzo di Longo si svolge in un assolato mezzogiorno
estivo: le greggi riposano all'ombra, Dafni suona la zampogna, e
Cloe si addormenta beatamente (1.25.1). Si tratta di
un'ambientazione tipica della poesia pastorale, ma che richiama
anche in modo piuttosto diretto ed esplicito il Fedro di Platone: a 258e
ss. Fedro e Socrate si trovano appunto a discorrere all'ombra di un
platano, che li ripara dalla cocente calura del sole. Elemento
essenziale del paesaggio platonico sono le cicale, che con il loro canto
ipnotico conciliano il sonno: pero, dice Socrate, compito del filosofo e
non dormire, come i pastori o le loro greggi, ma vegliare e discorrere,
per andare in cerca della verita. (4) Le cicale quindi costituiscono in
Platone una pericolosa tentazione a cui il filosofo deve resistere, ne
piu ne meno come Ulisse resistette alle Sirene (159a-b). Per un altro
verso, le cicale sono anche un elemento di epifania divina, (5) e
fungono da tramite tra il filosofo e le Muse che egli, con il suo
discorso, onora. La funzione simbolica di questi insetti e quindi
profondamente ambivalente: essi rappresentano i due aspetti opposti
dell'arte (e della retorica in particolare), da una parte il suo
potere ammaliatore e psicagogico e dall'altra la sua capacita di
condurre alla verita filosofica e razionale. Chiaramente Platone
apprezza il secondo, e rifugge dal primo.
In Longo 1.26 dunque la pastorella Cloe dorme a mezzogiorno,
proprio come in Platone fanno i pastori ma non i filosofi. In vari testi
antichi (si pensi al sonno di Esopo in vita Aesopi 6, o a Titiro in
Virgilio, ecl. 1.55) la de scrizione del sonno del pastore o del
contadino e densa di significati impliciti, che portano simbolicamente
ad una rivalutazione delle divagazioni letterarie proprio tramite un
richiamo, volutamente antifrastico, alla famosa descrizione platonica.
(6) Longo non fa eccezione, e il velato richiamo a Platone poggia sulla
presenza proprio di una cicala: tuttavia c'e, rispetto al filosofo,
uno scarto significativo nella sua funzione. Il sonno di Cloe e indotto
non dal frinire degli insetti, ma dal suono della zampogna di Dafni, che
da parte sua si bea nel contemplare la fanciulla amata. La cicala non
interviene a conciliare il sonno, ma contribuisce a interromperlo
bruscamente:
1,26,1 ... una cicala, fuggendo una rondine che le dava la caccia,
venne a cadere in seno a Cloe, e la rondine che l'inseguiva non
riusci a prenderla, ma trascinata dalla foga dell'inseguimento
giunse vicino alla fanciulla e le tocco le guance con le ali. [2]
Allora Cloe, non sapendo che cosa fosse accaduto, lancio un urlo
destandosi di soprassalto. E vedendo ancora vicino a se la rondine
in volo e Dafni che rideva del suo spavento, non ebbe piu paura, e
prese a stropicciarsi gli occhi che volevano ancora dormire. [3] A
questo punto la cicala fece sentire il suo canto dal seno stesso di
Cloe, come una supplice che esprime la sua gratitudine per essere
stata salvata. Cloe, ancora una volta, lancio un urlo, e Dafni
scoppio a ridere, e colta l'occasione, pretestuosa in verita,
insinuo le mani nel petto di lei e ne tiro fuori la simpatica
cicala, che non resto in silenzio neppure chiusa nella mano di lui.
La fanciulla la vide con piacere, la prese, la bacio e se la infilo
di nuovo in seno; ne per questo l'animaletto cesso di frinire. (7)
A dispetto della differenza sopra notata, tuttavia, la cicala
mantiene anche in Longo una funzione simbolica, e suggerisce sia un
intervento divino che una riflessione metaletteraria. Secondo John
Morgan, "The cicada and the swallow represent respectively the
musical and predatory aspects of nature; their encounter thus
foreshadows the inset myths of Pitys, Syrinx and Echo, all erotically
pursued by Pan.; like the myths this episode ends in a music which
figures the harmony of Eros". (8) La scena dell'insetto
inseguito dall'uccello, in sostanza, ricapitola in poche righe il
tema centrale del romanzo: l'incontro amoroso tra uomo e donna,
incontro che non e privo, almeno in certi casi, di una certa rapacita.
(9) Dal punto di vista dello sviluppo narrativo, comunque, la rondine
esaurisce la sua funzione con il destarsi improvviso di Cloe. Da qui in
poi, e la cicala da sola che si fa carico di rappresentare il non ancora
riconosciuto desiderio erotico dei due giovani, e addirittura di
favorire un sensuale contatto fisico tra di loro. In Longo dunque il
frinire dell'insetto perde il potere ipnotico che aveva in Platone,
ma potenzia fino all'estremo la sua valenza sensuale, che in
Platone era appena suggerita (forse in modo involontario, anche se Eros
e un tema importante nel dialogo filosofico) tramite il paragone con le
Sirene. (10)
Al di la del raffinato gioco intertestuale con il modello platonico
e con la tradizione letteraria, cio che piu colpisce della breve scena
descritta da Longo e l'estrema ingenuita dei due giovani (quindici
anni lui, tredici lei: cfr. 1.7.1), che provano forti pulsioni erotiche
ma sono totalmente incapaci di riconoscerle e quindi di soddisfarle
pienamente. L'autore descrive in modo piuttosto esplicito, anche se
delicato, Dafni che accarezza il seno di Cloe con il pretesto della
cicala infilatasi sotto i vestiti di lei, e il piacere che ambedue ne
ricavano; Cloe addirittura rimette al suo posto, sotto i vestiti,
l'insetto che ha dato il via all'episodio, con un gesto che
lascia intendere il ripetersi forse prolungato del contatto fisico.
Longo gioca sapientemente con le aspettative del lettore, che
naturalmente dobbiamo immaginarci assai piu scaltrito ed esperto dei due
giovani protagonisti: ma la ripetizione di questo primo contatto e
lasciata solo alla sua immaginazione, mentre l'escalation verso la
vera e propria unione fisica di Dafni e Cloe e troncata sul nascere e,
in effetti, rimandata fino alla fine del romanzo. I due giovani non
sanno come proseguire; l'episodio finisce, per lasciare spazio nel
capitolo successivo ad un racconto mitologico. Le attese del lettore
sono dunque prima stimolate e poi frustrate, proprio come i desideri dei
due giovani. L'innocenza e ingenuita dei giochi erotici di Dafni e
Cloe suscita nel lettore un atteggiamento che e insieme voyeuristico e
ironico, ed e da questa combinazione di elementi (uniti ad una sapiente
tessitura letteraria) che nasce il piacere della lettura di questo
romanzo.
I lettori contemporanei, in parte, possono non rimanere
indifferenti di fronte a un simile mix di elementi, e questo da ragione
della perdurante popolarita di Longo almeno negli ambienti piu colti. Ma
se pensiamo ad un pubblico piu vasto, il sistema di attese e
probabilmente diverso. Televisione e stampa illustrata hanno ormai
irreversibilmente innalzato il livello di cio che puo essere definito
'erotico', ed e certamente ancor piu difficile che non ai
tempi di Longo pensare ad un'adolescenza cosi innocente ed ingenua
in campo sessuale. (11) Praying for Sleep di Jeffery Deaver ci da
un'idea di come la scena di Longo possa essere trasformata per il
vasto pubblico di un best-seller contemporaneo. Il brano in questione e
un ricordo d'infanzia della protagonista Lis (= Lisbonne), che al
momento degli eventi narrati nel romanzo ha circa 40 anni, e risale a
quando lei aveva 11 anni e Portia, sua sorella minore, 5:
While Portia sat in a cove of grass and picked flowers, Lis noticed
a motion from the state park nearby and stepped closer to explore.
A boy of about eighteen stood with a girl several years younger.
She was backed against a tree and he was clutching the back on
either side of her shoulders. He would ease forward and kiss her
then back away quickly as she wrinkled her nose in mock disgust. He
reached suddenly for her chest. Lis was alarmed, thinking that a
wasp or bee had landed on her and he was trying to pick it off. She
felt an urge to call out to him to leave it alone. They sting when
they're scared, she nearly shouted, astonished that a high-school
boy wouldn't know this plain fact of nature.
It wasn't of course a bee he was after but the button of her shirt.
He undid it and slipped his fingers inside. The girl crinkled her
face again and slapped his knuckles. He withdrew his fingers
reluctantly, laughed then kissed her again. The hand crawled back
inside and this time she didn't stop him. Their tongues met outside
their mouths and they kissed hard. An eerie radiation of warmth
consumed Lis. She couldn't tell from which portion of her body it
arose. Maybe her knees. Drawing some vague conclusions about the
spectacle of the two lovers, Lis cautiously lifted her own hand to
her blouse, beneath which was her swimsuit. She undid buttons,
mimicking the young man, and eased her fingers under her suit as if
his hand directed hers. She probed, with no discernible results at
first. Then as she fumbled the heat seemed to rise from her legs
and center somewhere in her belly. (12)
Prima di soffermarci a valutare analogie e differenze, conviene
chiedersi se questa scena possa effettivamente essere la rielaborazione
di quella descritta da Longo, o non sia invece una creazione
indipendente dello stesso Deaver. In termini assoluti, ovviamente, la
seconda possibilita non puo essere esclusa; (13) ne puo essere esclusa
l'eventualita che Deaver abbia avuto di Longo una conoscenza
soltanto indiretta, mediata da uno degli innumerevoli intermediari,
letterari e non, a cui ho accennato all'inizio. Ci sono comunque
almeno alcuni indizi circostanziali che l'autore americano possieda
una certa cultura classica, nell'ambito della quale una conoscenza
diretta del romanzo greco non sarebbe affatto impossibile.
Nato nel 1950, Deaver risulta essere una personalita poliedrica:
poeta, cantante, giornalista e avvocato prima che romanziere, ha
studiato giornalismo all'Universita del Missouri e diritto alla
Fordham Law School di New York. Qualche traccia di un interesse almeno
superficiale per la cultura classica resta nelle sue opere--una
caratteristica, per quanto mi e dato conoscere, non proprio comune tra i
moderni autori americani di thrillers. In The vanished Man (2003), ad
esempio, un personaggio cita Ovidio. Si tratta di Kara,
un'illusionista:
Kara lowered her hands to her sides and looked out over the
audience again with a serious expression on her face. 'There's a
book,' she said, her voice filling the room. 'A book written
thousands of years ago by the Roman writer Ovid. The book is called
Metamorphoses. Like "metamorphosis"--when a caterpillar becomes a
...' She opened her hand and a butterfly flew out and disappeared
backstage.
Rhyme had taken four years of Latin. He recalled struggling to
translate portions of Ovid's book for class. He remembered that it
was a series of fourteen or fifteen short myths in poetic form.
What was Kara up to? Lecturing about classical literature to an
audience of lawyer moms and kids thinking about their Xboxes and
Nintendos (though he noticed that her tight costume held the
attention of every teenage boy in the audience).
She continued, 'Metamorphoses.... It's a book about change. About
people becoming other people, animals, trees, inanimate objects.
Some of Ovid's stories are tragic, some enthralling but all of them
have one thing in common.' A pause and then she said in a loud
voice, 'Magic!' With a burst of light and a cloud of smoke she
vanished.
For the next forty minutes Kara captivated the audience ... (14)
La versione delle Metamorfosi di Ovidio che Kara rappresenta al suo
pubblico risulta certamente superficiale o parziale agli occhi del
filologo moderno, anche se forse e bene ricordare che gia Quintiliano,
per altri versi, accusava Ovidio di cercare l'applauso del suo
pubblico con "giochi di prestigio" (inst. 4.1.77). Le parole
dell'illusionista tuttavia rendono bene l'idea dei ricordi che
un adulto puo avere degli studi classici fatti a scuola, rivitalizzati
da esperienze successive. Degno di nota anche che il personaggio
principale di questo romanzo (anzi, di un'intera serie di romanzi
di Deaver), Lincoln Rhyme, abbia studiato latino per quattro anni: anche
se evidentemente tradurre Ovidio non aveva suscitato in lui troppo
entusiasmo, alcuni ricordi di quelle sudate letture lo accompagnano
ancora nella sua carriera di investigatore. (15)
Ci sono alcune altre coincidenze da segnalare. Beth Anne, la
detective protagonista di un racconto breve, (16) ha avuto
anch'essa una certa passione giovanile per il latino:
From, like, twelve or thirteen on, I tried to stay as far away from
home as I could. I did every after-school activity I could.
Volunteered at a hospital on weekends.... I'd hang with the
National Merit scholars, the debate team, Latin club. Anybody who
was decent and normal.
Anche un personaggio negativo, il criminale cui si oppone Rhyme in
The Cold Moon (2006), ha una storia, e in fondo anche un'identita,
in qualche modo toccate dalla classicita. Il suo nome e Charles
Vespasian Hale, e
Hale was the son of a high school Latin teacher (hence the middle
name, after a noble Roman emperor). (17)
In che misura il curriculum scolastico e la cultura di Deaver
corrispondono a quello dei suoi personaggi? (18) Naturalmente e
impossibile dirlo con certezza, anche se in generale un certo grado di
identificazione dell'autore con alcuni suoi personaggi puo essere
dato per scontato. Tuttavia e Deaver stesso, nell'introduzione a
More Twisted (2006), a istituire un certo parallelismo tra la sua
attivita di scrittore e quella del prestigiatore, praticata da Kara e
dal suo maestro di illusionismo:
A few years ago I wrote a book about a psychotic illusionist and I
realized that the novel was, in some ways, about me ... In
researching the book I learned a lot about sleight of hand,
misdirection, diversion and illusion, and I understood that those
tricks are exactly what I've been doing for years to lull my
readers into complacency and then, bang, zing 'em when they least
expect it. So, sit back and enjoy--and see if you can outguess me.
Keep your eye on my right hand.
Insomma, si puo dire che la cultura classica gioca un qualche
ruolo, per quanto marginale, nel mondo narrativo di Deaver.
L'ipotesi che l'autore americano abbia conosciuto in qualche
modo il romanzo di Longo non e dunque affatto inverosimile: oltre a
questo e difficile andare. In ogni caso, anche prescindendo in questa
sede dal problema dell'intenzionalita dell'atto imitativo, e
utile inquadrare la questione del rapporto tra le due scene dei romanzi
di Longo e Deaver dal punto di vista dell'intertestualita: cio che
produce significato e, prescindendo dai progetti e dalla volonta degli
autori (elementi che per lo piu restano inconoscibili allo studioso), il
semplice accostamento e confronto dei testi da loro prodotti. (19) Che
Deaver intendesse o meno 'citare' Longo nel descrivere il
ricordo di Lis e, in fondo, un dubbio trascurabile. E evidente che al
vasto pubblico al quale l'autore dichiaratamente si rivolge (20)
non e richiesto riconoscere l'eventuale allusione per capire e
apprezzare il romanzo: indagare sull'effettivo grado di conoscenza
di Longo da parte di Deaver sarebbe quindi rilevante solo
nell'ambito di una Quellenforschung ormai demode, o magari di uno
studio sul sistema educativo americano della seconda meta del ventesimo
secolo. Confrontare i due testi prescindendo da questo problema ci
permette invece di fare alcune interessanti considerazioni sui due
romanzi e le culture che li hanno prodotti e letti.
L'ambientazione del romanzo di Deaver non puo certo dirsi
bucolica, ma Lis vive in una zona rurale e isolata del New England; ha
una passione per fiori e piante, e la villa ereditata dai genitori e
dotata di un'ampia serra. La collocazione, insomma, rispetta i
caratteri di vicinanza alla natura e relativo isolamento dalla civilta
urbana impostati nell'opera di Longo, e necessari per ambientare
una storia che comprende anche (sia pure con un ruolo assai piu
ristretto che non nel romanzo greco) il racconto della scoperta della
sessualita da parte di una bambina. I due giovani che nel ricordo di Lis
sono impegnati in preliminari amorosi hanno circa diciotto anni lui,
qualcuno in meno lei: piu dei rispettivamente quindici e tredici di
Dafni e Cloe, abbastanza da giustificare una sessualita piu matura e
coscientemente trasgressiva, tra l'altro in un ambiente dalle
radici puritane. L'ingenuita e l'inesperienza dei due giovani
di Lesbo sono invece trasferite in Lis, che con i suoi undici anni e
ancora piu giovane di Cloe. Non c'e dunque una corrispondenza
diretta tra i personaggi di Longo e Deaver, che scardina la semplice
opposizione tra ingenuita e inesperienza dei giovani amanti da una
parte, e voyeurismo divertito e licenzioso assieme del lettore (nonche
di almeno un altro personaggio, la bella Licenio (21)) dall'altra.
I due giovani amanti in Praying for Sleep sono personaggi innominati,
del tutto secondari e per nulla sprovveduti. Il centro della scena e
occupato invece da Lis: il suo voyeurismo e dapprima del tutto ingenuo,
e rimane confinato nei limiti angusti dell'esperienza di una
bambina vissuta in campagna (al punto che quasi grida per avvertire il
ragazzo di stare attento all'ape di cui immagina la presenza:
possibile che un ragazzo di quell'eta non sappia che pungono?); poi
subentra una "strana sensazione di calore" che inizia a
condurre la bambina verso la scoperta della sessualita, con un accenno
di autoerotismo. Lis, insomma, riassume in se l'ingenuita di Dafni
e Cloe, e il voyeurismo e l'eccitazione sessuale di quelli che,
come Licenio e il lettore di Longo, (22) assistono ai loro maldestri
tentativi di soddisfare il proprio desiderio.
Al lettore di Deaver, insomma, viene offerta una gamma piu vasta di
sensazioni: c'e l'ingenuita del giovane non ancora iniziato
all'eros, ma ci sono anche sensualita trasgressiva e perfino
autoerotismo. Il personaggio di Lis--presente, tra l'altro, nelle
due 'versioni' di bambina inesperta e di donna matura--riduce
la distanza ironica che separa il lettore di Longo da Dafni e Cloe, e
facilita al contrario l'identificazione tra lettore e personaggi
del racconto. Di piu, costituisce per lui una sorta di 'guida alla
lettura' della scena erotica, fornendo una chiave interpretativa
che si rivelera utile anche nel seguito dell'azione: tutto il
romanzo di Deaver, infatti, poggia sul fatto che le azioni e le
motivazioni di vari personaggi vengono erroneamente interpretate (da
Lis, da altri personaggi, e inevitabilmente anche dal lettore), e i
confini tra perversione, pudicizia, tradimento e fedelta si rivelano a
piu riprese assai labili. Le incertezze di Lis bambina, insomma, si
riveleranno essere per nulla estranee al mondo degli adulti: anche per
loro l'amore e l'erotismo sono oggetti misteriosi e pieni di
sorprese.
Tornando ai brani di Longo e Deaver sopra citati, la presenza di un
insetto come pretesto per un palpeggiamento sensuale e naturalmente
l'elemento che piu di ogni altro li accomuna, ma anche qui le
differenze sono sensibili. Si tratta, innanzitutto, di un'ape
invece che di una cicala. Il testo di Deaver non mostra, naturalmente,
alcun interesse per le implicazioni metaletterarie di questi due
insetti, che nella cultura classica erano spesso adottati quali simboli
della creazione poetica. (23) L'ape, direi, trova spazio nel
romanzo contemporaneo in quanto piu adatta a sottolineare
l'inesperienza erotica di Lis e a giustificare il suo stupore di
fronte al comportamento del ragazzo, per lei stranamente ignorante del
fatto che le api pungono; l'insetto viene in qualche modo a
simboleggiare, nella prospettiva di Lis, l'aspetto temibile e
potenzialmente doloroso della sessualita. Soprattutto, comunque, occorre
sottolineare che in Deaver abbiamo si un insetto, ma che esso vive
soltanto nell'immaginazione di Lis. Il giovanotto diciottenne
evidentemente, a differenza di Dafni, non ha bisogno di alcun pretesto
per dirigere la propria mano dove piu gli piace, ne la ragazza, una
volta superata la ritrosia iniziale, ha bisogno di scuse per
incoraggiarlo. (24)
Il testo di Deaver, in sostanza, ci presenta contemporaneamente due
diversi momenti di maturazione della sessualita giovanile. Il ragazzo
diciottenne e la sua compagna, che restano sullo sfondo, sono
chiaramente ormai giunti ad uno stadio piuttosto avanzato, mentre la
piccola Lis si trova soltanto agli inizi ed e travagliata da dubbi,
incertezze e timori. Il richiamo dei genitori la costringe a tornare da
loro, interrompendo bruscamente l'osservazione di quella scena cosi
intrigante. Poco dopo la bambina torna sul posto sperando di poter
appagare ulteriormente il proprio desiderio di sapere, ma la coppietta
non c'e piu. Nessuna delle curiosita di Lis puo naturalmente essere
soddisfatta dai genitori: il padre e severo e repressivo, mentre la
madre appare distante e timorosa anch'essa del marito. Questi ruoli
vengono messi rudemente in evidenza nella scena che segue immediatamente
quella sopra citata, nella quale il padre insegna alla figlia a nuotare:
She practiced her strokes, beating the water with splayed fingers,
which he forced closed into paddles. He supported her and held her
buoyant while she swam in place.
'Calm down, girl! Water won't kill you. Calm down!'.
She rested on his palm, trying to coordinate her legs and arms.
Just as she struck a rhythm that approximated a breaststroke, a
wave rolled in and lifted her from his hand. For a moment she was
actually swimming on her own. Then the crest passed and lowered her
once more. But when she drifted back down, she'd moved forward a
foot or so and she came to rest with her groin on his fingers. For
a tense moment neither father nor daughter moved and--compelled by
an urge she understood today no better than then--Lis pressed her
legs together, capturing his hand in that spot.
And then she smiled.
Lisbonne L'Auberget looked at her father and gave him a slight
smile--not one of seduction or power or pride. Least of all
physical pleasure. No, just a smile that sprang spontaneously to
her cold, blue lips. And it was for this transgression, Lis later
speculated, rather than the fluke contact of bodies, that she was
so ruthlessly punished. The next thing she recalled was being
dragged from the water, her arm almost popping from its socket, and
being flung to the hard ground, where she lay on her belly, as her
father's hand--the same hand that had moments before cradled the
most enigmatic part of her body--now rose and fell viciously upon
another.
'Don't you ever!' He roared, unwilling to give a name to the
offense. 'Don't you ever! Don't you ever!'. The raw words kept time
with the loud slap of his palm upon her wet buttocks. She felt
little sting from the powerful blows--her skin was numb for the
cold--but the greater pain was in her soul anyway. She cried of
course and she cried louder when she saw her mother start toward
her then hesitate. The woman refused to look then turned away,
leading her sister from the shore.
Anche in Longo, naturalmente, la via verso la piena autocoscienza
sessuale dei due giovani protagonisti e piena di ostacoli, e passa
attraverso l'esperienza del dolore; ma non c'e nulla di simile
a questa scena, che combina a tinte forti la concezione del sesso come
qualcosa di osceno e peccaminoso con l'idea dell'incesto. O
meglio, a ben guardare ancora una volta qualcosa di simile c'e, ma
il tono della descrizione e assai diverso. In una notte invernale, Dafni
e ospite a casa di Cloe:
... dopo il pasto si misero a raccontare favole e poi andarono a
dormire. Cloe con la madre, Dafni con Driante [il padre di Cloe].
Cloe non ebbe altro vantaggio, se non la prospettiva di rivedere
Dafni il giorno dopo; Dafni a sua volta gioiva anche lui di una
gioia illusoria: giudicava cosa piacevole anche dormire con il
padre di Cloe, tanto che lo abbraccio e lo bacio spesso,
illudendosi, come in sogno, che quegli abbracci e quei baci fossero
per Cloe. (3.9.4-5)
Dafni, che ancora non sa come raggiungere il piacere sessuale, si
trova quindi a dormire con il padre di Cloe, e tra il sogno e la veglia
prosegue con lui, quasi una controfigura della figlia, i propri
esperimenti. Si tratta di un quasiincesto, reso anche piu piccante dal
fatto che si tratta di un (quasi) rapporto omosessuale: ma non troviamo
qui nessuna delle tinte forti e fosche che caratterizzano il racconto di
Deaver. Il tono di Longo rimane leggero e ironico, e il suo sorriso nel
descrivere l'estrema ingenuita dei due giovani pastori si unisce a
quello del lettore. Longo rimane costantemente fedele al proprio
programma letterario, enunciato proprio nelle ultime due parole del
romanzo e nel prologo: quello di descrivere semplicemente dei
"giochi di pastori" allo scopo di "guarire chi e malato
d'amore, consolare chi e afflitto, rammentare a chi e stato
innamorato le esperienze gia fatte, iniziare alle arti amorose chi non
le conosce". Il programma di Deaver, come si e visto sopra, e ben
diverso, e l'autore mira a suscitare nel lettore emozioni forti:
"novels seek to emotionally engage readers on all levels".
(25) In questo scarto sta, credo, tutta la differenza tra un antico
sofista, che mira soprattutto a coinvolgere il lettore in raffinati
giochi letterari e a suscitare in lui emozioni leggere, e un
contemporaneo autore di thrillers destinati a comparire nelle
classifiche dei libri piu venduti.
Cio che e comunque rilevante e che, pur con tutta questa
differenza, il romanzo antico continui a fornire materiale narrativo
disponibile ad essere riciclato e rifunzionalizzato in nuovi contesti.
Sorprendentemente, e in modo del tutto inconsapevole, il lettore
contemporaneo di un romanzo scelto magari perche compare nella top ten
list proposta da un giornale, magari solo per i colori particolarmente
accattivanti della copertina, assorbe frammenti di cultura classica.
Tutto sommato, e anche questo un segno di vitalita: e per concludere con
un'espressione che ormai e indissolubilmente legata ad una
fortunata serie di film d'azione, si puo dire che la classicita e
'dura a morire' (26).
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Tatum, J. 1994 (ed.). The Search for the Ancient Novel,
Baltimore-London.
Vieillefond, J.-R. 1987. Longus. Pastorales (Daphnis et Chloe),
Paris.
Vox, O.; Monteleone, C.; Annibaldis, G. 1987. Storie d'amore
antiche. Leucippe e Clitofonte, Dafni e Cloe, Anzia e Abrocome, Bari.
Wesseling, B. 1988. 'The Audience of the Ancient Novels',
in H. Hofmann (ed.), Groningen Colloquia on the Novel 1, Groningen,
67-79.
Winkler, J. 1990. 'The Education of Chloe: Hidden Injuries of
Sex', in Id., Constraints of Desire: The Anthropology of Sex and
Gender in Ancient Greece, New York, 101-126.
Luca Graverini
University of Siena
(1) Cfr. ad es. Montague 1994; Schmeling 2003. Sul problema dei
lettori del romazo antico, v. Wesseling 1988; Stephens 1994; Hagg 1994;
Bowie 1994 e 1996b. Da una parte si riconosce che la 'intended
audience' del romanzo antico probabilmente non era diversa da
quella della letteratura 'alta' e canonizzata anche
dall'uso scolastico, ed e ormai obsoleta l'idea che si
trattasse di un prodotto destinato soprattutto alla fruizione di donne e
adolescenti; dall'altra, pare sia impossibile (e probabilmente
anche scorretto) escludere una possibilita di diffusione della narrativa
antica anche in ambienti che, seppur ovviamente alfabetizzati, dovevano
essere meno propensi a letture impegnate. Una panoramica in
Graverini-Keulen-Barchiesi 2006, 53-55. Per quanto riguarda Apuleio, v.
in modo piu approfondito in Graverini 2007, 223 ss. (= 2012, 198 ss.).
Naturalmente, sarebbe inopportuno istituire parallelismi troppo
immediati tra il pubblico dei romanzi antichi e quello dei moderni
best-sellers a causa della grande differenza del contesto sociale:
fattori come diritti d'autore, riproduzione a stampa, diffusione
capillare per vie commerciali e ampia alfabetizzazione del pubblico sono
estranei al mondo greco e romano di eta imperiale.
(2) Un ampio studio sulla fortuna di Longo e in Ferrini 1991, 7-53.
Panoramiche piu sintetiche ma molto informate si trovano in Morgan 1997,
2273-2276 e nelle prefazioni a varie edizioni del Dafni e Cloe: v. ad
es. Schonberger 1973, 41-47; Vieillefond 1987, lxxx-xcviii; Di Virgilio
1991, 22-24; Monteleone in Vox-Monteleone-Annibaldis 1987, 222-224. Per
influenze su testi narrativi moderni e contemporanei, v. in particolare
Billault 1985. Riguardo agli echi recenti nelle arti figurative, basti
ricordare le numerose litografie a colori di Chagall ispirate proprio
dal romanzo di Longo, pubblicate dall'editore Teriade nel 1961 e
spesso riprodotte nelle successive edizioni del romanzo (una di esse,
L'arondelle, e appunto ispirata dalla scena citata sotto nel testo;
una riproduzione si trova ad es. in Mourlot 1963, p. 141 n. 319). Nel
1958 Chagall curo anche scene e costumi per una rappresentazione del
Daphnis et Chloe di Ravel.
(3) In italiano, Pieta per gli insonni; in tedesco, Nachtgebet; in
francese, Priez pour mourir; in olandese, Angst Voor De Nacht; in ceco,
Neklid; ecc. Deaver, nato a Chicago nel 1950, e autore ad oggi di 32
romanzi e varie raccolte di storie brevi. Ulteriori informazioni sul suo
sito ufficiale, www.jefferydeaver.com.
(4) 259d: "Dunque, per molte ragioni, nel mezzogiorno, bisogna
parlare e non dormire" (trad. G. Reale).
(5) La stessa collocazione di una scena a mezzogiorno preannuncia
spesso un'epifania divina: cfr. ad es. Barchiesi in
Barchiesi-Rosati 2007, 151 (a Ov. met. 3.144).
(6) Per una discussione piu approfondita su questi temi e questi
testi rimando a Graverini 2007, 16-23 (= 2012, 14-24).
Sull'importanza del Fedro platonico nel canone culturale del II
secolo d.C. v. Trapp 1990.
(7) Le traduzioni del romanzo di Longo usate in questo lavoro sono
tratte da Di Virgilio 1991.
(8) Morgan 2004, 171 ad loc. Morgan naturalmente sottolinea anche
la connessione tra la scena di Longo e il Fedro platonico.
(9) Incarnata ad es. da Dorcone a 1.20-21, e da Gnatone a 4.12.
Sugli aspetti predatori e violenti della sessualita nel Dafni e Cloe v.
Winkler 1990.
(10) Nell'Odissea le Sirene 'adescano' i marinai con
una duplice promessa, godimento (terpsis) e conoscenza (Od. 12.186 s.:
"Nessuno mai si allontana di qui con la sua nave nera / se prima
non sente, suono di miele, dal labbro nostro la voce; / poi pieno di
gioia riparte, e conoscendo piu cose"; trad. Rosa Calzecchi
Onesti); le Sirene stesse erano vergini, mutate in forma semiferina a
causa della loro ostilita nei confronti di Afrodite. Solo in alcune
fonti, e piu tarde, viene esaltato il lato erotico della loro seduzione,
a discapito di quello intellettuale: ad es., per il 'Mitografo
vaticano', le Sirene erano in realta delle meretrici, che
riducevano in miseria i marinai: e per questo si penso che causassero
naufragi (2.123). Su ogni aspetto del mito delle Sirene si veda il
recente volume di BettiniSpina 2007.
(11) Qualcosa del genere puo oggi essere immaginato solo in
un'isola deserta, totalmente separata dalla civilta: e su questo
che gioca ad esempio il film The Blue Lagoon, di R. Kleiser (USA 1980),
remake di un omonimo film di F. Launder (GB 1949) e tratto da un romanzo
di H. De Vere Stacpoole (1908). Comunque e importante non radicalizzare
le differenze tra mondo antico e mondo moderno in questo campo. Anche
nell'antichita la letteratura, ma soprattutto le arti figurative e
le rappresentazioni sceniche non erano affatto sempre innocenti e
pudiche, e potevano diffondere rappresentazioni piuttosto esplicite
della sessualita umana; nel campo della narrativa, si pensi ad esempio
al frammento papiraceo pubblicato da Obbink 2006. Lo stesso Longo, in
fondo, per rendere piu credibile l'estrema ingenuita dei suoi
pastorelli adotta la medesima tattica di distanziamento dalla civilta
urbana usata nel film citato sopra, e ambienta il suo racconto in una
zona rurale dell'isola di Lesbo.
(12) Praying for Sleep, 1994, pp. 140-141.
(13) Almeno, non puo essere ne esclusa ne confermata con certezza
senza consultare direttamente l'autore. Nonostante
quest'ultimo sia tuttora (e, sperabilmente, ancora a lungo)
vivente, consultarlo non e stato possibile, dato che le mail inviate
all'indirizzo fornito sul suo sito ufficiale sono rimaste senza
risposta. Del resto, buona parte del lavoro di un filologo si basa sulla
convinzione, o almeno sulla presunzione, di poter ricostruire il
background culturale di un autore anche senza poterlo intervistare
direttamente: affrontare l'opera di Deaver con gli stessi strumenti
d'indagine adottati per quella di Longo appare quindi non solo
necessario, ma anche per nulla scorretto.
(14) Cap. 34, p. 352.
(15) Rhyme, in seguito a un incidente, e tetraplegico, e puo
controllare soltanto il movimento di un dito. Inevitabilmente, le sue
indagini e il suo stesso carattere sono molto cerebrali, mentre
l'azione vera e propria e affidata alla sua compagna e assistente
Amelia Sachs. Da una parte, quindi, non appare strano che al
protagonista del romanzo (il cui stesso nome, in fondo, sembra
riflettere interessi letterari) sia attribuito un commento in certo modo
'culturale', o comunque un riferimento al suo background
scolastico. Tuttavia, nei numerosi romanzi che ho letto della serie
dedicata a Rhyme, questo e l'unico spunto del genere: notevole
quindi che riguardi proprio lo studio di un autore classico. Deaver, in
un divertissement poetico intitolato The Death of Reading pubblicato sul
suo sito web, sembra condividere l'allusione di Rhyme alla
difficolta del tradurre il latino: "And Latin, my God--once your
lessons were done / Your life span was over."
(16) Born bad, in More Twisted (2006). La citazione e presa da p.
133.
(17) P. 521. Hale e (o meglio, sembra) intenzionato a rubare un
oggetto prezioso dal Metropolitan Museum of Art, e si tratta per
l'appunto di un reperto archeologico greco, "the Delphic
Mechanism"--un manufatto del tutto inventato, ma accuratamente
descritto in una sorta di ekphrasis visionaria.
(18) Per la cronaca, e per evitare l'ipotesi di troppo facili
autobiografismi, non risulta esserci alcun parallelismo ad esempio tra i
genitori di Deaver e quelli di Charles Vespasian Hale. La biografia
ufficiale dello scrittore sul suo sito web recita che "his father
was an advertising copywriter and his mother was a homemaker".
(19) Sull'ampia questione dell'intenzionalita delle
allusioni di un autore, e sulla dialettica tra 'arte allusiva'
e 'intertestualita', la bibliografia e naturalmente
vastissima. Un'analisi intelligente ed equilibrata e offerta da
Hinds 1998.
(20) In un'intervista per "Carmel Magazine"
(www.carmelmagazine.com/archive/06hol/ deaver.shtml), Deaver dichiara:
"I make a product for a consumer audience, and I'm proud of
that and work really hard at it". Per la sua idea di cosa sia e
come si scriva un romanzo, v. ancora la gia citata introduzione a More
Twisted: "Novels seek to emotionally engage readers on all levels,
and, to achieve that goal, authors must develop characters in depth:
create realistic settings, do extensive research and come up with a
structured pacing that alternates between the thoughtful and the
rip-roaring".
(21) 3.15.4: "[Licenio]... segui Dafni e Cloe stando alle loro
spalle e nascostasi in mezzo a dei cespugli per non essere vista, udi
tutto cio che i due si dissero e vide tutto cio che fecero".
(22) Un certo grado di eccitazione sessuale e tra gli effetti che i
romanzi antichi potevano evidentemente produrre nei loro lettori.
Teodoro Prisciano, un medico che visse a cavallo tra IV e V secolo d.C.,
tratta in un capitolo dei suoi Euporista dei rimedi per l'impotenza
maschile, e conclude: "Infine, e opportuno dedicarsi a letture che
spingono l'animo all'amore: ad esempio, Filippo di Anfipoli o
Erodiano [nome che alcuni emendano in 'Eliodoro'] o Giamblico
il Siro, o altri che narrano in stile dolce racconti ad argomento
erotico". Longo, certamente, non sfigurerebbe in questo elenco di
letture eccitanti, ed anzi sembra prevedere egli stesso reazioni di
questo tipo: cfr. 3.13.1-3 "... i montoni inseguivano le pecore che
non avevano ancora partorito. anche i caproni inseguivano le capre e
saltavano su di esse. Scene siffatte avrebbero eccitato l'erotismo
di uomini anziani che le vedessero".
(23) Cfr. Graverini 2007, 16-23 (= 2012, 14-21), con ulteriore
bibliografia. Da non trascurare, comunque, il ruolo che la letteratura
antica attribuisce alle api anche come mediatrici in situazioni amorose,
sfruttando l'accostamento tra le ferite (e la dolcezza)
dell'amore e il dolore provocato dalle punture dell'ape. In
ambito narrativo il riferimento piu importante e Achille Tazio 2.7, ma
il tema e frequente nella poesia ellenistica: ad es. [Teocrito] 19.78,
Anacreontea 35, e, tra i molti epigrammi dell'Antologia Palatina,
5.32; 5.163; 12.124; 12.249.
(24) Da un punto di vista metaletterario, e intrigante la
possibilita che la fantasia di Lis, rinnovata nel ricordo di Lis adulta,
venga sfruttata nel testo come veicolo per rivitalizzare un modello
lontano (Longo, appunto): e noto infatti come la memoria dei personaggi
agisca spesso come figura dell'intertestualita. Cfr. ad es. Hinds
1998, 3 ss.
(25) More twisted, Preface, p. 1
(26) L'espressione "duri a morire" (die hard) e
usata come titolo o parte del titolo di una serie di 4 film con Bruce
Willis nella parte del protagonista, diretti da John McTiernan, Renny
Harlin, Len Wiseman e girati tra il 1988 e il 2007.
Sono grato all'anonimo referee di Ancient Narrative per alcuni
preziosi suggerimenti.
Luca Graverini teaches Latin literature in the University of Siena.
He has published extensively on the ancient novel, including the
monograph Literature and Identity in Apuleius' Metamorphoses
(Columbus, OH 2012; or. ed. Pisa 2007) and the volume, written with
Wytse Keulen and Alessandro Barchiesi, Il romanzo antico. Forme, testi,
problemi (Rome 2006). He has edited, with Marcos Carmignani and Benjamin
T. Lee, Collected Studies on the Roman Novel--Ensayos sobre la novela
romana (Cordoba, Arg. 2013) and, with Benjamin T. Lee and Ellen
Finkelpearl, Apuleius and Africa (New York-London 2014). He has also
contributed to the latest Groningen Commentary on Apuleius'
Metamorphoses Book 11 (Brill 2014), edited by Wytse Keulen and Ulrike
Egelhaaf-Gaiser.