摘要:L’attuale configurazione della raccolta epigrammatica callimachea, conla sequenza dei componimenti cristallizzatasi a partire dall’edizione di Ernestidel 17611 e recepita nella magistrale oxoniense del Pfeiffer, dipende in buonamisura dal lavoro ecdotico sul testo del Battiade compiuto in età umanistica.Nello specifico, uno snodo importante fu rappresentato dall’ultimo venticinquenniodel secolo XVI, con le edizioni curate da Henri II Estienne nel 15772e da Bonaventura Vulcanius nel 1584. Lo stampato ginevrino del 1577 fu laprima edizione moderna di Callimaco a presentare una sezione dedicata agliepigrammi, in parte recuperati dalla tradizione indiretta (Diog. Laert. 1,79 ss.;Diog. Laert. 9,17; Ath. 7,318 B; Strab. 14,638: i futuri epp. 1-2 e 5-6 Pf.), inparte desunti dalle prime stampe dell’Anthologia Planudea (AP 9,565, 9,566,7,451, 7,520, 7,447, 7,521, 7,524, 7,519, 7,522, 7,459, 7,271, 7,272, 7,453, 7,517,7,525, 7,518, 7,471, 9,336, 5,6), corredati da una traduzione latina a cura di N.Frischlin. Tale sezione presenta una sequenza di componimenti che, inalteratanelle stampe successive, coincide con i futuri epp. 7-25 Pf. Ai testi individuatinell’edizione ginevrina Vulcanius aggiunse due componimenti (AP7,460 e 9,507 = futuri epp. 26-27 Pf.), pur relegando il secondo di essi tra iframmenti (sarebbe stato poi R. Bentley nel 1697 a inserire il testo nella sezioneepigrammatica).