摘要:Dagli anni ’90 il settore agroalimentare italiano è minacciato da un inquietante fenomeno: la criminalità organizzata attiva nel settore ambientale. In questo articolo esaminiamo la relazione fra la pressione eco-criminale e l’indice dei prezzi al consumo degli alimenti e delle bevande analcoliche per le 20 regioni italiane e per 80 province. A livello regionale come proxy delle attività dell’eco-mafia costruiamo un indice di eco-criminalità usando dati pubblicati da Legambiente. A livello provinciale utilizziamo quattro variabili: estorsioni, contraffazione, contrabbando e incendi boschivi. L’analisi mostra che l’eco-mafia può influenzare consistentemente l’intero settore agroalimentare, causando un aumento dei prezzi alimentari, soprattutto nel mezzogiorno. Al contrario, nel centro-nord il riciclaggio sembra ridurre i prezzi alimentari, attraverso il reinvestimento dei proventi illeciti in aziende con forti vantaggi di costo. From the 1990s the Italian agribusiness sector is threatened by a disturbing phenomenon: organized crime in the agribusiness sector.. In this paper we examine the relationship between eco-criminal pressure and consumer food and non-alcoholic drinks price index for the 20 Italian regions and 80 Italian provinces. At regional level, as a proxy for eco-mafia’s activities we build an ad hoc eco-criminal index using data from Legambiente. At the province level we use four variables: extortions, counterfeiting, contraband and woods fire. The analysis shows that the eco-mafia can consistently affect the whole agribusiness sector, causing an increase in food prices, especially in the South of the country. By contrast, in the Centre-North of Italy, money laundering seems to reduce food prices for consumers through the reinvestment of illicit proceeds in firms with strong cost advantages. JEL codes : K42, Q11, Q13