摘要:Quest’articolo guarda a una città tradotta e in traduzione, L’Aquila, profondamente trasformata dal terremoto del 2009, e che a causa di esso deve ora trovare un modo di reinventarsi, di ricostruirsi ancora più che di ricostruire. Leggere la città e le sue sfide attraverso percorsi strettamente legati a questo luogo, ma anche e soprattutto attraverso le parole di alcuni dei maggiori esponenti della letteratura haitiana, ci aiuterà a cogliere quanto un atto di traduzione metaforica sia centrale per ogni terra tradita e tradotta, e ci potrebbe permettere di cogliere le possibilità offerte dal palinsesto in continua composizione di una città che ha la necessità di diventare ‘altra’, pur rimanendo se stessa.