摘要:Da tempi immemorabili il mondo mediterraneo viene plasmato da migrazioni di popoli che hanno attraversato e riattraversato confini invisibili, modificandoli con ondate di perenne mobilità: il flusso migratorio contemporaneo non è che l’ennesimo stadio d’una storia millenaria. In epoca moderna sono sorti musei per narrare le emigrazioni europee e costituire archivi di memoria d’un fenomeno che ha segnato la mappa culturale delle società mediterranee. Il saggio analizza storia e funzioni di tali musei, accennando a prototipi negli Stati Uniti e soffermandosi su esempi in Italia e Francia, per interrogarne la portata culturale e politica nella società contemporanea in cui le identità appaiono fluide, dinamiche e multiple anziché fisse ed essenzialiste. Il discorso si sofferma quindi sul caso di Lampedusa, ove l’ondata migratoria recente aveva suggerito il progetto d’un nuovo museo-archivio sulle migrazioni, fallito per divergenze su natura e modalità del museo stesso. Quale funzione attribuire a un museo delle migrazioni nel quadro mediterraneo attuale, e quale tipo di interazione socioculturale affidargli? Si dovrebbe forse passare a musei transnazionali europei che narrino le migrazioni da un punto di vista più generale, ispirandosi a Braudel? Quale il ruolo degli oggetti in un simile museo? L’analisi poggia sull’ipotesi d’un nuovo museo che miri alla rappresentazione culturale e parta dal concetto di società liquida di Bauman per trasformare lo schema del museo tradizionale secondo una visione comprensiva di ciò che sta accadendo nel nostro mondo e proiettarlo sullo sfondo di un comune contesto europeo e multiculturale.