摘要:Negli ultimi anni il lavoro del videoartista lucchese Marcantonio Lunardi (1968) ha ottenuto molti riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, riscuotendo anche una certa attenzione da parte della critica. La complessità del suo linguaggio, da cui emerge una propensione a coniugare schemi e soluzioni di origine pittorica entro strategie filmiche antinarrative, si presta a molteplici livelli di lettura. In questo saggio si tenta di comprendere la poetica di Lunardi mediante l’analisi di alcune tra le sue principali e più recenti opere video, ricorrendo a strumenti teorici afferenti al panorama degli studi visuali. Una prima valutazione stilistica permette di collocare il lavoro dell’autore entro una linea di ricerca che estende l’approccio operativo del pittorialismo fotografico alla videoarte. Per questo aspetto si rivela utile il ricorso alle teorie di Victor Stoichita sugli artifici del quadro. Una seconda via di indagine permette inoltre di motivare le scelte tecniche e formali dell’autore entro una più ampia prospettiva culturologica, con il ricorso alle teorie di Lev Manovich sui nuovi media. Un terzo momento della riflessione riguarda invece la temporalità dell’immagine video, analizzata attraverso la nozione dei “cristalli di tempo” formulata da Gilles Deleuze.
其他摘要:In recent years the work of the Lucchese video artist Marcantonio Lunardi (1968) won several awards at national and international level, also receiving some attention from critics. The complexity of his language, which shows a propensity to combine painting schemes and solutions within filmic antinarrative strategies, lends itself to many levels of interpretation. In this essay we try to understand the poetics of Lunardi by analyzing some of his main and most recent video works, using theoretical tools from visual studies. A first stylistic evaluation provide a place the author’s work within a line of research that extends the operational approach of pictorialism photo to video art. For this purpose, Victor Stoichita’s theories on the framework of the painting are useful. A second way of investigation motivate the author’s technical and formal choices within a broader culturologic perspective, with the use of Lev Manovich’s theories on new media. A third way of reflecting, however, concerns the temporality of the video image, analyzed through the notion of “crystals of time” formulated by Gilles Deleuze.