期刊名称:Rivista di Psicologia Clinica. Teorie e metodi dell'intervento
电子版ISSN:1828-9363
出版年度:2007
期号:2
页码:132-139
出版社:Rivista di Psicologia Clinica
摘要:Sante De Sanctis (1862-1935), “allievo” di Ezio Sciamanna (1850-1905) e di Giuseppe Sergi (1841-1936), nonostante la notorietà e il solido prestigio conquistati anche in campo internazionale, è rimasto una figura - almeno fino al recente volume curato da Cimino e Lombardo (2004) - sottovalutata rispetto a quella di altri psicologi italiani a cui invece sono stati dedicati seminari, convegni, monografie e archivi digitali. Da questo volume e dai momenti di approfondimento che sono seguiti, emergono nuove categorie storiografiche entro le quali la psicologia italiana, grazie a De Sanctis, può essere inquadrata in consonanza con il panorama scientifico internazionale: questi, infatti, sviluppando l’impresa scientifica dei positivisti ottocenteschi, edifica in maniera “compiuta” una disciplina autonoma sul piano epistemologico, caratterizzata da metodologie e oggetti d’indagine suoi propri, che include sia il versante generalista che quello applicativo della psicopatologia, della psicologia del lavoro, della psicologia pedagogica, che ha profondi legami con il panorama europeo. Il Nostro può infatti essere considerato come lo studioso italiano che insieme ai suoi colleghi psicologi di seconda generazione - Binet, Külpe, Münsterberg, Stern, Claparède, Ebbinghaus - ampliando il classico sperimentalismo wundtiano di laboratorio, ha costruito il disegno scientifico ampio di una disciplina che comprende diversi settori di ricerca; alcuni di questi, nati proprio nel Novecento, sono strettamente legati alle “moderne” esigenze delle società industrializzate che in Europa e negli Stati Uniti conoscono una nuova organizzazione dei ritmi del lavoro e dell’istruzione pubblica . De Sanctis può essere per questo situato in un panorama filosofico post-positivista in cui il pensiero neokantiano in continuità critica con il positivismo, intendeva delineare anche in Italia un programma interdisciplinare di rifondazione metodologica delle cosiddette “scienze dello spirito”, tra cui era anche la psicologia sperimentale che si voleva in questo modo strappare al fisiologismo positivistico e indirizzare in senso moderno verso lo studio dei cosiddetti “fatti di coscienza” (Guarnirei, 1981).
其他摘要:Sante De Sanctis, psychologist and psychiatrist, is one of the most representative figures in Italian scientific psychology. Considered among the founders of the discipline and one of its main protagonists in the inter-war period, in the massive bulk of his scientific writings (more than three hundred works of general psychology, psychopathology, pedagogic psychology, criminal psychology and infantile neuropsychiatry) and in his uninterrupted institutional activity, he left a tangible mark on the history of psychology in our country. In 1901 he obtained the Psychology professorship at the Philosophy Faculty in Rome, and a few years later was appointed to the first chair in Experimental Psychology at the University of Rome. At an international level, De Sanctis is the best known among Italian psychologists: some of his work has appeared in French, Swiss, American, German, Scandinavian and English journals and several books have been translated into English and German. He is the only Italian along with other second generation psychologists (Binet, Külpe, Münsterberg, Stern, Claparède, Ebbinghaus) to integrate the classical paradigm of Wundtian physiological psychology, in an attempt at the methodological and epistemological expansion of the discipline. The aim of this paper is therefore to bring out the originality of his clinical-differential experimentalism which in the 1900s founded the psychology discipline, which with De Sanctis proved capable of “dialoging” with the main representatives of the variegated Italian scientific, cultural and academic world, consisting mainly of physiologists, psychiatrists, anthropologists, criminologists, biologists, philosophers, many of whom had a neo-Kantian training, and pedagogists.