期刊名称:Collected Papers of the Law Faculty of the University of Rijeka
印刷版ISSN:1330-349X
电子版ISSN:1846-8314
出版年度:2020
卷号:41
期号:1
页码:133-152
DOI:10.30925/zpfsr.41.1.6
出版社:Pravni fakultet Sveučilišta u Rijeci
摘要:L’ideale del processo civile è rappresentato da un alto grado di prevedibilità, il che non è nient’altro che una stabile e coesa prassi giudiziaria. In particolare, i cittadini e gli imprenditori che vanno davanti alla corte per le stesse circostanze fattuali devono ottenere la stessa sentenza; mentre le corti di uno stato devono risolvere nello stesso modo i casi con identiche questioni legali, indipendentemente da dove esse siano situate. D’altra parte, nelle fondamenta dello standard legale dell’indipendenza delle autorità giudiziarie si trova la libertà del singolo giudice rispetto a tutti gli impatti che lo ostacolerebbe a portare la decisione unicamente ex lege, sulla base della sua coscienza ed in concreto quando è chiamato a risolvere casi specifici. Quindi, visto che sono pochi, ammesso che ci siano, gli operatori giudiziari, i teorici e i creatori del pensiero giuridico, i quali ceteris paribus non auspicherebbero un maggiore grado di uniformazione della giurisprudenza, scendendo sul piano empirico, vediamo che la garanzia dell’applicazione consistente di leggi è un lavoro estremamente duro nella prassi. Benché già vi siano diversi approcci metodologici per studiare la complessità di questa problematica, ulteriori sforzi devono essere diretti all’analisi di soluzioni positive, come quelle della prassi della Corte EDU e tutto ciò con lo scopo di giungere a nuove soluzioni.
关键词:uniformazione della giurisprudenza; nuova Legge sul processo civile; art. 6 della CEDU