摘要:Questo articolo indaga le attività e l’uso di reti di studiosi da parte di Teodoro Monticelli, il geologo, funzionario e segretario dell’Accademia scientifica di Napoli all’inizio del XIX secolo. L’autore pone in evidenza come Monticelli costruì una rete di connessioni con i suoi colleghi studiosi e geologi in tutta la penisola italiana, che, allo stesso tempo, era collegata a una rete internazionale di studiosi, centrata principalmente su Parigi, ma che si estendeva alla Russia e al Nuovo Mondo. Tali reti venivano sostenute attraverso lo scambio di informazioni per corrispondenza e la condivisione di pubblicazioni, e attraverso il dono, il baratto, lo scambio e la vendita di esemplari geologici. Grazie alla mediazione di viaggiatori, alcuni italiani, più spesso stranieri, ostacoli come le cattive comunicazioni e la censura furono superati: la loro funzione era di trasportare lettere, pubblicazioni ed esemplari geologici tra i diversi centri in cambio di raccomandazioni che consentivono loro accesso a studiosi, collezioni, università e accademie. In particolare, la rete all’interno della penisola italiana cercò consapevolmente di sviluppare una scienza “italiana”. A Napoli Monticelli usò il fascino scientifico del Vesuvio e il suo speciale ruolo di principale esperto locale per promuovere le riforme all’interno del Regno delle Due Sicilie e per realizzare la sua visione di Napoli come centro di indagine scientifica.