摘要:In tutte le civiltà umane; il dolore; pur con le implicazioni negative che esso sembra comportare dal punto di vista concettuale; soprattutto per il suo legame con la morte; è sempre stato visto – più o meno implicitamente – come un’esperienza educativa in grado di potenziare lo sviluppo umano in una situazione di limite o di eventuale “fine” dell’esistenza (Mantegazza; 2002). Il riconoscimento che il dolore e la sofferenza implicita in esso “modificano” l’essere umano sia nella sua dimensione fisica che mentale e preludono ad una sua trasformazione che avviene sotto il segno dell’ermeneutica che permette la comprensione dei significati della vita della persona e della sua relazione con il mondo circostante e con gli altri; è stata ed è il punto di partenze di molte pedagogie antiche e moderne (Garelli; 2001). Il potere di modifica/trasformazione e il potenziale educativo del dolore – concetto centrale; ad esempio; nelle teorie del filosofo e psichiatra Viktor Frankl [1905-1997] – è stato intuito dalla civiltà greca. I Greci hanno compreso l’universalità dell’esperienza del dolore umano e hanno assegnato ad essa un posto rilevante nella loro paideia quale sistema etico; religioso ed educativo finalizzato alla formazione delle nuove generazioni. Il pathos è un nucleo di emozioni e sentimenti nel quale trovano posto le esperienze che l’essere umano come soggetto individuale; essere comunitario e membro di una specie; sperimenta nell’arco della sua esistenza: il dolore; il male; la morte; la sofferenza; la gioia. Tutti concetti che; oltre a rimandare ad una gamma emozionale studiata da specifiche pedagogie nella loro forma di tecniche dell’anima e del corpo; sembrano spesso restare inspiegabili allo sguardo del pensiero razionale. Il pathos rimanda all’“oscurità”; da intendersi come quel coacervo di emozioni che sembra impenetrabile allo sguardo della ragione. In questo articolo metteremo in evidenza; attraverso un approccio di ricerca di tipo ermeneutico; come il pathos rappresenti; di fatto; il nucleo etico ed educativo del concetto di finitezza umana e come da esso si possa partire per delineare una pedagogia nichilistica attiva della finitezza in grado di disvelare nella sfida alla morte; al dolore e alla sofferenza; il senso e il significato profondo della vita umana dinanzi ai suoi limiti estremi.