摘要:The paper argues that art collectors leveraged their library as one of the formative places of artistic taste. Acquiring knowledge through books may have helped shaping one’s artistic judgment, usually a mix of both intellective and emotional processes. Based on the Venetian case study of 17th-18th centuries patrician libraries, the paper explores the works used by art collectors in order to increase their discernment and artistic judgment: emblem, hieroglyphic and exempla books served as database of both pictorial and textual symbols which helped decipher paintings’ symbols and scenes. The Venetian libraries’ inventories and catalogues reveal the existence of two distinct phenomena: the inclusion of generic emblem printed books (with rare manuscript exceptions) in almost all surveyed libraries and the presence of rare and sometimes costly emblem books, specifically tailored to the collector’s field of interest in several libraries. Moreover, the more professional art collectors shared knowledge and titles in order to cut on expenses, relying on the fact that at least one copy was to be found in Venice.
其他摘要:Il saggio, partendo dal caso veneziano, esplora l’idea che la biblioteca del
collezionista d’arte è stata uno dei luoghi di formazione del gusto artistico,
una sorta di laboratorio del ‘gusto’. È proprio il percorso dell’acquisizione di
un sapere che aiuta a formare il ‘gusto’ inteso come i meccanismi intellettivi
e quelli attinenti ai sensi che esistono dietro una scelta. La biblioteca era
il luogo naturale, la “palestra”, dove il collezionista d’arte si esercitava e
formulava il suo giudizio. Questa elaborazione si faceva attraverso la
consultazione di un tipo specifico di libri: gli emblemi e i geroglifici, ma
anche gli exempla, generi che fungevano da “banche dati” di immagini e testi
per “allenarsi” nel gusto artistico. Gli inventari e i cataloghi delle biblioteche
veneziane evidenziano due fenomeni: l’inclusione di libri a stampa generici
di emblemi (ma anche dei codici, comunque più rari) in quasi tutte le
biblioteche veneziane e l’esistenza di volumi più specifici e più rari o costosi
in quelle di collezionisti veneziani che talvolta si “consorziano”, dividendo i
compiti nell’acquisto di titoli, per poter studiarli e discuterli insieme.