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  • 标题:Jura, Juroˇ cka, Žorž, Žoržik, Georges, Georgij. Omaggio a un cattivomaestro∗
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  • 作者:Simone Guagnelli
  • 期刊名称:eSamizdat
  • 印刷版ISSN:1723-4042
  • 出版年度:2009
  • 卷号:VII
  • 期号:01
  • 页码:11-16
  • 出版社:Alessandro Catalano, Simone Guagnelli
  • 摘要:DA un punto di vista meramente biografi- co, la sorte umana di Georgij Vladimiroviˇ c Ivanov, di cui nel 2008 è ricorso il cinquante- nario dalla morte3 , non si differenzia da quel- la di tanti suoi coevi colleghi russi. Esordì co- me poeta nell’anno della crisi del simbolismo (1910), firmò uno dei tanti manifesti d’avan- guardia dell’epoca (quello egofuturista) 4 , pas- sò presto al nascentemovimento acmeista e ne organizzò successivamente la Gilda dei poeti 5 , emigrò nel 1922 viaggiando da Riga a Berlino, per sistemarsi poi definitivamente in Francia, produsse poesia, prosa e saggistica, scrisse di sé, della propria epoca e del proprio ambien- te, conobbe grandi successi e cocenti umilia- zioni, fu promotore e oggetto di scandali, co- nobbe miseria e disperazione, in ultimo morì (di morte naturale) a 64 anni senza mai rivede- re il proprio paese6 . Eppure, un po’ per l’indo- le controversa dello stesso Ivanov, un po’ per la silenziosa penuria delle fonti, un po’ per la pi- grizia canonica della critica, alla fama di que- sto poeta, il quale, almeno dopo la morte di Cvetaeva e Chodaseviˇ c7 , assurse al poco conso- latorio primato di più importante poeta russo dell’emigrazione, non sembra giovare il placi- do scorrere del tempo perché si giunga, final- mente, alla definizione del suo posto nel cano- ne letterario russo del XX secolo. Ancora og- gi, a chi volesse proporre un’analisi imparzia- le del suo lascito letterario, per approdare a un sobrio giudizio affidato unicamente a ciò che i suoi testi realmente tramandano, resterebbero d’impaccio non poche considerazioni di ordine morale, alla cui genesi, va ribadito con massi- ma schiettezza, contribuì consapevolmente lo stesso poeta. “Assassino”, “bugiardo”, “cinico”, “delatore”, “traditore” e “fascista” sono solo al- cuni dei poco invidiabili giudizi che, primaria- mente, e a volte pregiudizialmente, contempo- ranei e posteri riservano da sempre a questo scrittore. L’inevitabile conseguenza di tale tra- dizione accusatoria sta peraltro in un contro- canto difensivo (spesso estraneo all’arte e fuor- viante quanto la relativa controparte), presente in molte analisi dell’opera che, come è obiet- tivamente lecito, aspirerebbero in realtà a in- dipendenza ed equanimità di giudizio. Anche il lettore più inconsapevole non faticherà pe- raltro a riscontrare i medesimi difetti anche in questa mia semplice e breve introduzione. Ba- sti considerare che quando nel 1994, dunque nel centenario della nascita, E. Vitkovskij fir- mava l’introduzione alla più completa raccol- ta delle opere di Georgij Ivanov8 , in realtà non stava solo utilizzando una buona parte del suo spazio per difendere l’autore dei tre ponderosi volumi che stava pubblicando contro le classi- che accuse di Anna Achmatova, NadeždaMan- del´štam, Marina Cvetaeva e Igor´ Severjanin, ma stava anche indossando la toga da avvocato già stata, in tempi più remoti e pressanti, sulle spalle di Roman Gul´ e VladimirMarkov9 .
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