La peculiarità di questo secolo è sicuramente l’ipervelocità. La velocità con la quale avvengono i cambiamenti, le innovazioni, lo scambio di informazioni è così rapida che appare impossibile “governarla” come conviene. La scuola non può ignorare il fenomeno, né può restare inerte atteso che ha grandi responsabilità al fine di creare persone capaci di adattarsi al cambiamento e alla mutevolezza del mondo. “Lo scenario culturale contemporaneo caratterizzato da alcuni epocali passaggi, che ci hanno condotto da una cultura monovalente ad una cultura plurima e differenziata, dalla gerarchia dei valori allo spettro dei valori, dalla certezza alla ipoteticità del sapere, dalla società industriale a quella super-industriale e in particolare il passaggio dalla galassia Gutemberg alla galassia Marconi, pongono alla scuola l’urgenza di ripensare il tradizionale modello di alfabetizzazione e di apprendimento fondato esclusivamente sul libro stampato, sulla parola parlata e scritta con il rischio, altrimenti, di incorrere in una nuova forma di analfabetismo, quello determinato dalla difficoltà di accesso alle reti del quale ha parlato J. Rifkin. Emerge allora la necessità di affiancare al potenziamento delle competenze linguistiche, che costituiscono, comunque, il mezzo di comunicazione tutt’ora privilegiato, un’educazione all’uso corretto di altri media” (M. Attinà, Il puzzle della didattica, Anicia, Roma 2004) e, soprattutto della istruzione a distanza.
E’ bastata la “e” col trattino, come prefisso, per cambiare il modo di lavorare, il modo di vivere e soprattutto la coscienza dell’uomo. La tecnologia, l’informatica, l’internet, la videoconferenza, la teleconferenza, l’on-line hanno creato la globalizzazione, la mondializzazione e di conseguenza un cambiamento culturale. Scuole e università non potranno più essere luoghi di concentrazione della conoscenza come collezione di nozioni, ma dovranno diventare animatori dell’intelligenza collettiva altrimenti c’è il rischio di cadere in un ritardo culturale causato da tecnologie più avanzate rispetto ai nostri sistemi di valori.
La Noce ci suggerisce come affrontare essenzialmente il problema in tre modi: