摘要:CCUPARSI oggi di samizdat, termine che
in russo significa “autopubblicato” e che
rappresenta una delle poche parole slave en-trate in tempi recenti nel lessico delle lingue
mondiali, equivale a ricostruire nella sua di-mensione storica quel fenomeno di editoria in-dipendente e clandestina diffuso, ancorché in
forme e con modalità diverse, in tutti i paesi
del blocco sovietico, nel periodo compreso tra
la fine della Seconda guerra mondiale e la ca-duta del Muro di Berlino. I due casi forse più
sintomatici (data la notevole difformità dell’e-voluzione dell’editoria clandestina nel conte-sto polacco) restano in ogni caso quello russo e
quello ceco che, sia pure con notevoli peculia-rità locali, rappresentano gli esempi principa-li del sostanziale dominio dei circuiti paralleli
in campo culturale. Nonostante il grande inte-resse che questo tema ha suscitato in tempi re-centi in molti contesti culturali
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(sia nella sua
interpretazione di “internet preistorico” che in
quella di ritorno a un’era “pre-Gutenberg”), in
Italia la comunità scientifica, tradizionalmente
più orientata in direzione filologico-letteraria,
continua a limitare la propria attenzione ver-so questo fenomeno. Da questo punto di vista
l’apporto italiano, quello cioè di un paese che
ha ricoperto un ruolo pionieristico nella nasci-ta e conoscenza delle culture indipendenti nei
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Oltre all’ormai classico G.H. Skilling,Samizdat and an Inde-pendent Society in Central and Eastern Europe, Houndmills
1989, si vedano in tempi recentissimi i due numeri mono-graficiPublish & Perish: Samizdat & Underground Cultural
Practices in the Soviet Blocdella rivista Poetics Today (2008/4
e 2009/1) e il numero monograficoBlick zurück nach vorn.
Samizdat, Internet und die Freiheit des Wortes della rivista
Osteuropa (2010, 11).
paesi dell’est (si pensi almeno all’organizzazio-ne della cosiddetta Biennale del dissenso nel
1977, alla pubblicazione della rivista Listy – l’or-gano più importante della dissidenza cecoslo-vacca all’estero – o al caso eclatante della pub-blicazione delDottor Živagodi Pasternak, la cui
prima edizione mondiale è stata curata da Fel-trinelli nel 1957), è per molti aspetti rimasto im-palpabile rispetto a un filone di ricerca negli
ultimi anni in costante espansione
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