期刊名称:Collected Papers of the Law Faculty of the University of Rijeka
印刷版ISSN:1330-349X
电子版ISSN:1846-8314
出版年度:2010
卷号:31
期号:1
页码:599-616
出版社:Pravni fakultet Sveučilišta u Rijeci
摘要:La dottrina relativa al concetto del libero apprezzamento rappresenta una delle creazioni più controverse della Corte europea dei diritti dell'uomo, la quale secondo l'opinione di numerosi studiosi ostacola lo sviluppo di standards universali dei diritti dell'uomo. Il più frequente uso che ne fa la Corte è volto a richiamare i pareri delle autorità statali sul contenuto della tutela dei diritti convenzionali, laddove manchi un consenso oppure qualora le autorità invochino la protezione di valori morali al fine di interferire nei diritti convenzionali. Nel presente lavoro, mediante un'analisi dell'interpretazione del consenso e della morale nella giurisprudenza della Corte, viene criticato siffatto uso della dottrina. L'autrice sostiene come il richiamo al parere dello Stato, nei casi in cui non esista un approccio comune agli Stati membri, oppure quando la questione rilevante concerne la «morale» (sessuale), rappresenti un impedimento ai fini di un'efficace tutela dei diritti dei gruppi vulnerabili; giacché la stessa viene condizionata dal suo accoglimento da parte della maggioranza degli Stati ovvero da parte della maggioranza all'interno dello Stato. L'autrice ritiene che la Corte non dovrebbe dare agli stati margini di libero apprezzamento per stabilire quali standards siano imposti dalla Convenzione, bensì permettere di stabilire unicamente le modalità di recepimento di tali standards. Nel determinare gli standards, la Corte dovrebbe seguire i valori dell'eguaglianza, dell'autonomia e della dignità, anziché del consenso, il che presuppone la ricerca e la resistenza all’emarginazione ed all’inadeguatezza.
关键词:margini di libero apprezzamento; consenso; morale; diritti dei gruppi vulnerabili