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  • 标题:I luoghi della “sociabilità”. Le Case di conversazione nella Sicilia borbonica
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  • 作者:Silvana Raffaele
  • 期刊名称:Annali della Facoltà di Scienze della Formazione Università degli Studi di Catania
  • 印刷版ISSN:2038-1328
  • 电子版ISSN:2039-4934
  • 出版年度:2003
  • 卷号:2
  • 页码:205
  • 出版社:Università degli Studi di Catania
  • 摘要:Sulla base di un'ampia documentazione d'archivio significativa può considerarsi l'analisi relativa alla Sicilia sud-orientale, nel periodo compreso tra la Restaurazione e l'Unità, finalizzata ad individuare vecchie e nuove élites, in quel momento di passaggio da una società di ceto ad una struttura in cui la valenza è affidata al censo e al denaro. Tra i vari strumenti di autoaffermazione sociale si collocano i «Caffè», i «Casini», le «Case di conversazione». Essi nascono sul modello dei clubs di stampo britannico, e diventano luoghi di formazione della nuova identità borghese: una specie di seconda casa in cui possidenti e laureati — principalmente medici, notai o avvocati, ma anche, in alcuni contesti, commercianti, sensali e «mastri» — leggono i giornali, discutono, giocano e tessono rapporti sociali, imitando svaghi, forme di comportamento e di pensiero delle élites aristocratiche che nei rituali salottieri avevano elaborato un proprio linguaggio e un proprio codice comportamentale. Questi luoghi dei nuovi «civili» assumono, in altri termini, la funzione di spazi in cui aggregarsi e autoidentificarsi, rappresentare e autorappresentarsi, creando netti confini di status, all'interno del tessuto sociale. Ciò è quanto si ricava dalla lettura delle richieste di apertura dei sodalizi, dall'a¬nalisi dei regolamenti interni e dall'esame comparato delle liste dei soci. La documentazione d'archivio non rileva eventuali collegamenti tra circoli e mo¬vimenti sovversivi. Certo è che, però, nonostante le reiterate professioni di fedeltà al governo, di censura delle letture, e di dichiarata estraneità agli eventi politici da parte di amministratori e soci, il controllo su tali strutture aggregative — specialmente dopo i moti del 1820 — è notevole. Nel 1837, a causa della rivolta, i circoli subiscono una nuova interruzione, ma le autorizzazioni per la riapertura nuovamente concesse nel 1839 determinano una sorta di boom del fenomeno associazionistico. Tali istituzioni, in conclusione, costituiscono un angolo visuale interessante per l'a¬nalisi di fasce ben determinate della società meridionale del XIX secolo. Esse contribui¬scono, infatti, a creare, sulla base di modificate identità sociali, nuove solidarietà di grup¬po in un'atmosfera di luogo intimo, perché chiuso, e seducente, perché cerimonioso.
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