摘要:L’altisonante affermazione che leggiamo in apertura della ξυγγραφή, che la guerra di cui Tucidide ha scritto la storia « fu certamente il più grande sconvolgimento che abbia interessato i Greci e una parte dei Barbari e che si sia esteso, per così dire, alla maggior parte dell’umanità » (I, 1, 2), può apparire a prima vista, e in parte sicuramente è, uno degli strumenti retorici di cui Tucidide si serve per dimostrare l’assunto di fondo della archaiologia : la grandezza incomparabilmente maggiore di questa guerra rispetto alle precedenti. Ma già a partire dal discorso sulle cause, e poi ancora di più da quando il racconto vero e proprio della guerra ha inizio, il lettore è condotto a ripensare a quell’affermazione a mano a mano che si amplia e si diversifica l’orizzonte geografico in cui si muovono eserciti e flotte. In effetti, intorno al nucleo del conflitto, lo scontro diretto fra le due superpotenze, vediamo che la guerra — e in particolare la sua fase archidamica — non di rado si frammenta in una serie di operazioni militari che si svolgono in teatri periferici e assai distanti fra loro e di cui si rischia di perdere di vista portata e finalità in relazione all’asse centrale degli eventi. Una guerra così complessa, e prolungatasi per un tempo così lungo, rappresentava una sfida in parte inedita in primo luogo per chi doveva coordinarla, gestirla, combatterla, ed è merito di un libro recente l’aver mostrato di quali contenuti nuovi si sia arricchito, sotto la sua spinta, il tradizionale concetto dello στρατηγεῖνκαλῶς2. Ma rappresentava una sfida altrettanto inedita anche per chi ha scelto di raccontarla : il problema non era solo di reperire le necessarie informazioni, ma anche e soprattutto di selezionare, distribuire e ordinare il materiale narrativo, per di più all’interno di una griglia cronologica rigorosamente annalistica, in modo tale da conferire senso ed unità all’intera vicenda. La mia relazione intende affrontare questa complessità da un angolo visuale non privo di precedenti, ma sicuramente meno familiare per gli studiosi di Tucidide — forse la maggioranza — per i quali il carattere unitario del fatto storico « guerra del Peloponneso » è un presupposto scontato : vale a dire il modo in cui tensioni e conflitti di ambito locale arrivano ad innestarsi, sia sul piano fattuale che narrativo, sul tronco principale del récit tucidideo. Da questo punto di vista l’ambito geografico su cui si concentrerà il mio discorso, quello che possiamo definire genericamente da una prospettiva atenocentrica la periferia occidentale del mondo greco, si presta ad una analisi assai istruttiva.