Non è una poesia né una dichiarazione di poetica, almeno non nel senso che tradizionalmente attribuiamo a questi termini. È il cartello che accoglie i visitatori del Musée d'Etnographie de Neuchâtel (MEN) e delle sue esposizioni temporanee. Spiazza, incuriosisce, invita ad aprirsi allo stupore. Come i muri dell'ala moderna del museo dove, proprio di fianco al compassato edificio originario, una villa dell'ottocento, spiccano a caratteri cubitali le parole chiave del pensiero francese anni '60-'70: désir , différence, déplacement ...